Era aprile, ormai otto mesi fa, quando avevamo annunciato la partenza di aMUSE, il progetto che ha il fine di fare networking tra istituti e aziende europee e laboratori di ricerca statunitensi per incrementare la ricerca e creare sviluppo tecnologico.

La pandemia ha cercato in tutti i modi di fermare questo obiettivo per ben due volte, ma la ricerca non si ferma e anzi, mai come in questo periodo abbiamo capito quanto necessaria sia e quanto importante sia comunicarla. Così il progetto prenderà ufficialmente il via il 1° gennaio 2022.

aMUSE sta per “advanced Muon Campus in US and Europe contribution” ed è l’estensione di un altro progetto europeo, MUSE, prevede nuove ricerche e coordina vari esperimenti presso il Muon Campus del FermiLab di Chicago, in particolare Mu2e e Muon g-2, dedicati a fisica oltre il Modello Standard. A queste si è aggiunto anche il Muon Collider, l’innovativo anello di collisione attualmente in fase di studio.

È un progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma RISE di Horizon 2020, coordinato dall’INFN che vuole finanziare soggiorni di lunga durata in Paesi al di fuori dell’Europa per ampliare la formazione del personale degli istituti di ricerca e delle università con particolare riguardo ai giovani per permettere loro esperienze internazionali.

Nel partenariato, insieme al capofila INFN, sono coinvolte università (l’Università degli studi di Padova, l’Università Sapienza, la polacca Uniwersytet Jagiellonski, le tedesche Johannes Gutenberg Universitat Mainz e Tecnische Universitaet Dresden e dagli USA il Board of Trustees of the Stanford Junior University), enti di ricerca (Helmotz-Zentrum Dresden, Laboratorio de instrumentacao e fisica Lisbon, il FermiLab di Chicago, il PSI di Zurigo e Brookhaven Science Associates), aziende (la CAEN di Viareggio e la già citata francese Saint Gobain) e anche Frascati Scienza che coordinerà tutte le attività di comunicazione e outreach.

“Il passaggio dagli acceleratori a elettroni e protoni, a fasci intensi e collisori di muoni è una delle sfide più interessanti nel campo della fisica moderna – spiega Simona Giovannella, prima ricercatrice INFN dei Laboratori Nazionali di Frascati, coordinatrice della stesura e dell’organizzazione del progetto e responsabile Internazionale del network – Oltre alla fisica di base, le applicazioni di questa ricerca sono molteplici. Solo per fare degli esempi, i cristalli scintillanti che vengono usati per rivelare il passaggio delle particelle e che sono sviluppati con le industrie partner del progetto verranno studiati per numerosissime applicazioni”

Le ricerche già prevedono numerosissime realizzazioni che vanno da sofisticate macchine per medical imaging, alleate nella lotta contro i tumori, a sistemi in grado di identificare sostanze pericolose anche nelle profondità del mare. Il progetto terminerà nel 2025, 4 anni in cui, siamo certi, questa ricerca scientifica saprà stupirci con tantissime altre innovazioni tecnologiche.