Grande successo per l’evento pubblico “Quello che c’è da sapere sulla fusione nucleare”. Un’occasione unica per conoscere da vicino una delle sfide scientifiche più affascinanti e promettenti del nostro tempo, che ha visto un’ampia partecipazione di cittadine e cittadini, accorsi numerosi per ascoltare, confrontarsi e porre domande direttamente agli esperti del settore.
Promosso da Frascati Scienza, in collaborazione con il Comune di Frascati, DTT Scarl ed ENEA, l’incontro ha rappresentato un momento di grande valore per il territorio, favorendo il dialogo diretto tra comunità scientifica e popolazione. Tra gli interventi istituzionali, quello della sindaca di Frascati, Francesca Sbardella che ha ribadito l’importanza di fare chiarezza su un tema così strategico come quello dell’energia nucleare da fusione.

Ad accompagnare il pubblico in questo viaggio scientifico Matteo Martini, presidente di Frascati Scienza, che ha introdotto i lavori, e i relatori principali: il professor Francesco Romanelli, docente di Fisica dell’Energia Nucleare presso l’Università di Roma “Tor Vergata” e presidente di DTT Scarl, e Paola Batistoni, responsabile della Divisione Sviluppo Energia da Fusione di ENEA.
Il cuore dell’incontro è stato proprio il coinvolgimento attivo della cittadinanza, protagonista di una vivace sessione di domande e risposte. Dubbi, curiosità, timori e riflessioni hanno trovato spazio in un dialogo aperto, volto a smontare fake news e a illustrare con chiarezza i benefici di una tecnologia che, come sottolineato dagli esperti, è pulita, sicura e virtualmente inesauribile.
“La fusione nucleare rappresenta una delle sfide più ambiziose e promettenti della scienza contemporanea”, ha dichiarato Paola Batistoni. “Si tratta di una nuova tecnologia pulita, sicura e sostenibile che può rappresentare una svolta decisiva nella lotta al cambiamento climatico. Incontri come questo sono fondamentali per costruire un dialogo trasparente con i cittadini, rispondere alle loro domande e condividere i progressi della ricerca, per costruire insieme un futuro energetico più consapevole e responsabile.”
Ovviamente non sono mancate le preoccupazioni degli abitanti della zona di via di Macchia dello Sterparo, area residenziale adiacente i laboratori ENEA di Frascati, alle quali il professor Romanelli ha saputo subito fornire rassicurazioni.
“Se una persona si mettesse accanto alla rete di recinzione del centro ENEA 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, riceverebbe una dose di radiazioni inferiori a quella di un dentalscan”. Ha detto il presidente di DTT Scarl.
Sono, inoltre, state mostrate le ricadute economiche sul territorio. Partendo dall’esperienza di JET, il progetto realizzato nell’Oxfordshire nel Regno Unito, il ritorno per la comunità locale è stata di circa un fattore 3 rispetto all’investimento iniziale.
L’evento ha confermato ancora una volta la forte sensibilità della comunità frascatana verso i temi scientifici e ambientali, consolidando il ruolo della città come punto di riferimento per la ricerca e l’innovazione.